UN BRAND CHE CONIUGA L’AMBIZIONE DEL FUTURO CON LA SAGGEZZA DEL PASSATO

Gli esordi di Kartell, fondata nel 1949 da Giulio Castelli, si focalizzano sull’ideazione di uno stile incomparabile, capace di proiettare l’azienda tra le icone del Made in Italy. Il contributo fornito dalle grandi firme nel campo del design e dell’architettura, in primis Anna Castelli Ferrieri, consorte di Giulio, sugella un percorso foriero di successi globalmente riconosciuti; Gino Colombini, i fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Joe Colombo, Marco Zanuso, Gae Aulenti, Richard Sapper, Giotto Stoppino, Ignazio Gardella rappresentano un richiamo irresistibile per gli esteti della casa, sinonimo al contempo di design funzionale ed elegante.

Nel 1988 l’azienda è rilevata dal genero di Giulio e Anna Castelli, Claudio Luti, formatosi professionalmente nel mondo della moda. Il retaggio da questi acquisito trova sfogo in un’originale linfa creativa, che definisce i contorni di una rinnovata sensibilità artistica; Kartell è pronta a ostentare un’inedita cifra stilistica. La collaborazione con designer e architetti del calibro di Philippe Starck, Ron Arad, Antonio Citterio, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Mario Bellini, Alberto Meda e Vico Magistretti, porterà alla ideazione e realizzazione di articoli emblematici, come la sedia Maui, la libreria Bookworm, i carrelli Battista e Gastone, la cassettiera Mobil. Il mondo del design registra un primo rivoluzionario approccio coi materiali; Kartell ha riformulato il concetto di lavorazione della comune plastica.

La strada è ormai tracciata e nel 1999 Kartell è la prima azienda al mondo capace di impiegare il policarbonato quale materia prima nella produzione di oggetti d’arredo. Il mondo del design rimane stregato dall’avvenenza minimalista delle sedie trasparenti Le Marie e Louis Ghost; oggetti dal profilo avveniristico ed elegante, ancora oggi tra gli iconici best seller del marchio. Il tema della trasparenza diviene centrale nella filosofia dell’azienda, sviluppato contestualmente allo studio di nuove superfici e forme che sappiano esaltare le caratteristiche intrinseche dei materiali. E’ la materia stessa a indurre una serie di implicazioni tecnologiche tali da contribuire a fornire una peculiare identità all’oggetto. E’ un passaggio che esalta la creatività dei designer e che consente l’offerta di collezioni uniche, dove funzionalità, design e innovazione concorrono alla massima resa estetica del prodotto Kartell. A tal proposito basti pensare all’impareggiabile ed elegante leggerezza di PIUMA, la prima sedia realizzata in polimeri termoplastici in fibra di carbonio; un composto di plastica e carbonio assemblato con uno stampo a iniezione.

Per narrare al meglio le sette decadi di Kartell bisogna porre la giusta enfasi sul concetto di evoluzione nel rispetto della tradizione. L’azienda è difatti rimasta fedele alla mission originaria, ossia ridefinire il design nei crismi dell’eleganza e del gusto, senza rinunciare alla costante sperimentazione, intercettando così le volubili tendenze di un mercato in continua evoluzione. Per riuscire nell’intento il brand ha allargato il proprio perimetro d’azione, affiancando sempre nuove divisioni e prodotti alla linea habitat. Kartell ha infatti approntato una divisione illuminazione e un’altra specificatamente dedicata all’outdoor, ridimensionando il tema della trasparenza, ossia non ricorrendo più solo ed esclusivamente alla plastica, bensì sperimentando nuove tecnologie nell’utilizzo di differenti materiali.

La costante ricerca del massimo appeal qualitativo trova un fisiologico riverbero nell’attenzione alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente, tanto in fase di produzione quanto in fase di gestione del prodotto. L’obiettivo ultimo è quello di generare un articolo non soggetto al logorio del tempo, che sia parte integrante di un progetto culturale volto alla creazione di valore. Le materie prime adoperate nella produzione sono totalmente riciclabili e, anche nel processo di packaging, le confezioni della merce sono realizzate con materiale riciclabile e rigenerabile.

UN RIVOLUZIONARIO APPROCCIO COI MATERIALI NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE: KARTELL LOVES THE PLANET La sensibilità ecologica di Kartell è dunque parte integrante del suo successo planetario. Cospicui investimenti nel settore dell’innovazione tecnologica corroborati dall’utilizzo di materiali eco friendly, supportano il manifesto industriale dell’azienda, riassumibile nel logo ‘Kartell loves the Planet’.

La passione per l’eccellenza, si coniuga con la tutela ambientale e l’attenzione alle buone pratiche di sostenibilità. Un approccio green che si riverbera sull’intera filiera produttiva e dal quale prendono forma i nuovi materiali che stanno contribuendo a ridefinire l’identità del marchio. E’ così che nascono lo smart wood, il bio e il riciclato. Per forgiare il legno intelligente la lama della sega viene applicata al bordo del tronco, con un’incisione che non superi i 15mm di profondità. Se ne ricava così un materiale morbido come la seta, modellato in uno stampo unico, estendendo la curvatura del legno verso orizzonti inesplorati.

Un materiale siffatto ha una malleabilità tale da poter essere sagomato sulle curve del corpo umano. Il bio è invece un materiale scaturito parzialmente da scarti vegetali che, grazie a un pioneristico processo biologico, ripropone le peculiarità strutturali e visive tipiche della plastica. Infine nel riciclato prevale un tecnopolimero termoplastico, proveniente da materiale di scarto. Perché l’oggetto Kartell è arte che rispetta la natura.